Un ecomuseo a Pioppi
L’Ecomuseo della Dieta Mediterranea ha la propria sede centrale nel Palazzo Vinciprova di Pioppi, con una ricca sala espositiva, una tisaneria e sale laboratoriali, ma si sviluppa poi sul territorio attraverso sentieri, orti didattici, luoghi storici e progetti immateriali, che vanno anche oltre i confini comunali di Pollica.
Pollica, con il Cilento, è una delle sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea individuate in sede di dichiarazione Unesco (la c.d. dichiarazione di Chefchaouen), ma ne è in qualche modo la capitale mondiale dal momento che proprio lì, nel borgo marinaro di Pioppi, ha soggiornato, vissuto e studiato Ancel Keys, l’epidemiologo statunitense scopritore del nesso diretto tra regime alimentare (connesso allo stile di vita) e patologie cardiovascolari. Dai suoi lunghi e approfonditi studi, che lo portarono ad analizzare gli stili di vita e i regimi alimentari in sette paesi di quattro continenti, correlandoli ai dati di incidenza delle malattie cardiocircolatorie delle popolazioni locali, scoprì che
alcune popolazioni del mondo vi erano meno affette.
In particolare, quelle che si affacciano sul Mediterraneo (oltre al Cilento rientrano una comunità spagnola, una greca e una marocchina), da qui la definizione di Dieta mediterranea. Tra queste, dunque, il Cilento, che con lo stile di vita della popolazione, fatto di un mix di cibo sano, carente di grassi saturi, il consumo regolare diverdura, frutta, cereali e olio d’oliva, con una moderata quantità divino ad accompagnare i pasti e una buon attività fisica (il lavoro in campagna, la pesca), rappresenta oggi la patria di un stile di vita diventato negli ultimi anni tra i più promossi e consigliati.
Al fine di raccontare e valorizzare questa straordinaria peculiarità, Legambiente, in sinergia con il Comune di Pollica, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e altri soggetti territoriali, ha intrapreso un percorso che ha portato alla realizzazione di unEcomuseo.
Un Ecomuseo (o museo diffuso), molto diverso da un normale museo, è un “territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione”.
Secondo il suo ideatore, l’archeologo Huges de Vareine, se il Museo si compone fondamentalmente di tre elementi quali collezione, immobile e visitatori, l’Ecomuseo si fonda su tre assi molto diversi e cioè il patrimonio, il territorio e la comunità.
Uno strumento ideale per collegare tutti gli aspetti, materiali e immateriali, di questa straordinaria cultura.